Mario

Manarola

“Sono del 1928: in paese sono rimasto l’ultimo. Ma Lui lo sa, non mi ha ancora chiamato al cielo perché lavoro per Lui.

Nella mia vita ho fatto un po’ di tutto. Suonavo la fisarmonica sulle navi dei Fratelli Grimaldi, ma scoprii lì che soffrivo il mare.

Quelle onde lunghe, non è mica come andare in barca.

Allora cominciai a fare il parrucchiere. Poi, anche se non ero più giovanissimo, mi presero a fare il ferroviere, per 36 anni. Il giorno in cui mi assunsero è stato il più bello della mia vita. Non tanto per la gioia per me, quanto per quella che provarono i miei genitori. A suonare la fisarmonica e a tagliare i capelli era difficile campare.

Per me è stato bello anche perché ci davano i biglietti gratis, e finalmente potevo viaggiare, andare oltre Genova e anche in Toscana.

Fui assunto come deviatore a Genova Brignole, ma la spesa per la casa e la mensa era troppo alta, allora feci il manovale per tornare dalle mie parti e dedicarmi al mio progetto.

Come quale? Il Presepio! Il più bel Presepio del mondo.
Tutto cominciò sulla capanna del monte. Là, fino all’inizio degli anni ’60, c’erano tre croci in legno che rappresentavano le ultime stazioni della Via Crucis.

Prima che mio padre morisse, nel ’61, mi chiese di sostituirne una. Feci una croce in ferro e la illuminai con la batteria di una macchina. Fu un successo, per i credenti e non.

Le vecchiette si lamentarono però perché ne ricordavano tre. Allora ne aggiunsi due. Poi continuai a farne. Oggi ci sono 250 figure, per oltre 15mila lampadine accese. Abbiamo un’associazione per fare anche manutenzione, ci sono dei ragazzi che mi danno una mano ora.

Anche quest’anno ho fatto nove personaggi nuovi. È tutto con materiale di recupero. Questa pecorella da latte viene da una tanica di plastica che ho trovato alla Marina.

Ora coi led è molto più facile.

Sai, una volta qui c’era una miseria da cani. Io, ogni momento libero lo passavo a fare il presepio.

È un patto che ho fatto con Lui: il giorno in cui non potrò più fare il Presepio sarà quello in cui morirò.

Da qui, in questi anni per via del Presepio sono passati tutti i politici italiani: D’Alema, Occhetto, tutti mi elogiavano, parlavano di supporti, finanziamenti, ma solo Berlusconi mi ha dato un milione e mezzo di lire. Sono l’unico in tutta Italia con cui Berlusconi ha mantenuto una promessa! Fa parte del patto con Lui anche questo, lo so”.