Veronica

Corniglia

“Mi sarebbe piaciuto sposarmi, sì. Soprattutto per il vestito bianco. Sì, lo so, sarei ancora in tempo, ma alla mia età, ora, sarei ridicola. Qui alle Cinque Terre quando ci si sposa si fa la ‘Benediga’, il lancio di fiori e confetti da tutto il paese. 

Mi ricordo mia mamma che mi raccontava del giorno del suo matrimonio: ‘Com’eran duri, quei dolcetti, sembravan sassi!’

E mi sarebbe piaciuto anche avere un figlio, intorno ai quaranta. Però sai cos’è, quando diventi vecchia poi i figli ti mettono in ospizio. Io mica ci voglio andare! Quindi forse è andata meglio così, almeno posso decidere io dove morire.

Il bello di vivere qui è che quando muori, la gente se ne accorge. Di sicuro qui non succede come in quei posti dove scoprono i cadaveri in casa due settimane dopo il decesso!

Il brutto è che i vicini, a volte, fanno casino. Ho cambiato casa tre volte da quando sono rientrata dopo aver vissuto in Sardegna per un po’. Avevo tanti sogni quando sono partita, ero così piccola. Ora quei sogni non ci sono più. Al loro posto c’è la serenità, la serenità consapevole che ti dà vivere in un posto come questo”.